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Architerror: tra interror e outdhorror, l’ironia di Max Adiansi a The Outdoor Voices.

Architerror: tra interror e outdhorror, l’ironia di Max Adiansi a The Outdoor Voices.
Il terzo protagonista di “The Outdoor Voices” con Giorgio Tartaro è Max Adiansi, inventore di Architerror, la community di “architettura bizzarra, che mette in luce le debolezze e gli aspetti comici di alcune opere edilizie”.

Con il suo aiuto entriamo in un mondo affascinante e ironico fatto di satira, attualità e architettura, in cui una delle parole chiave nel rapporto con gli spazi esterni è ”Outdhorror” un neologismo che consente ad Adiansi di introdurre alcune opere indagate nel suo lavoro come la terrazza di Villa Malaparte a Capri.

“È bella perché è fuori norma, non ha il parapetto, ha una scala irregolare e dimostra perché le regole a volte vanno a danno della bellezza.” La bellezza si trova fuori dalle righe, tra le pieghe delle regole convenzionali dell'architettura, che vanno talvolta disattese per creare qualcosa di davvero unico e affascinante.

“L’outdhorror design è nato dopo l’esperienza con Architerror e l'Interror design,” continua Adiansi “si tratta di inventare un linguaggio nuovo e giocare con i vocaboli per esprimere il lato oscuro dell'architettura, in questo caso quella all’aperto, visibile a tutti, dove spesso possiamo trovare esempi di errori architettonici che possono diventare fonte di ispirazione per nuove idee”.

Tra i progetti indagati dall’architetto "La rotonda sul male" e il “Pio Robot d'acciaio” possono rientrare nella categoria outdhorror, evidenzia Giorgio Tartaro, subito incalzato da Adiansi che conferma con un altro esempio recentemente pubblicato sui suoi profili social: “il "Tavolo della Kartell igienica", un esempio di come possiamo giocare con il linguaggio dell'architettura in modo divertente e creativo.”

Si parte da un modello presente nella realtà e attraverso l’ironia si esplorano nuovi lati dell’architettura per “ridere su” tutte quelle opere che esprimono “l’originale a ogni costo” che spesso sfocia in errori costruttivi o di progetto evitabili. “Mi piace stare e vivere sopra le righe, amo tutto ciò che è sopra le righe  – continua Adiansi - il tutto è partito dal linguaggio ampolloso di cui ci beiamo noi architetti, io mi prendo gioco un po’ di questo linguaggio, inventando neologismi o giochi di parole”.

La passione per questo mondo nasce infatti dal suo lavoro, Max Adiansi è anche e prima di tutto un architetto che interpreta l'architettura con un tocco di ironia e innovazione, come ricorda Tartaro: “Oltre alla tua vena ironica, sei anche un professionista. Sul tuo sito hai scritto "We make every space your home". Cosa significa per te questa frase?”
We make every space your home significa che casa tua è dove ti senti a tuo agio. In fondo, l'outdoor e l'indoor sono un viaggio di andata e ritorno, di scambio e comunicazione; ne è un esempio la foto in apertura del mio sito, che mi ritrae comodamente seduto su un divano che ho trovato per strada a Londra e mi ha fatto sentire come a casa mia. L'outdoor può offrire comfort e benessere, trasformando qualsiasi spazio in un luogo accogliente”.

L'architettura può essere seria e formale, ma possiamo apprezzarne anche il lato divertente e creativo: un terreno fertile per sperimentare nuovi linguaggi, trasformando gli spazi esterni in opere d'arte da ammirare e vivere appieno.

Max Adiansi ci ha regalato una visione unica dell'architettura e dell'outdoor, arricchendo il panorama culturale con una nota di divertita originalità. Non ci resta che attendere la prossima puntata di "The Outdoor Voices" e scoprire quali altri personaggi ci stupiranno con le loro storie e le loro visioni.
 

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